Che cos’è e quando insorge la Responsabilità Medica

Che cos’è e quando insorge la Responsabilità Medica

La Responsabilità del medico è fondata sugli stessi principi giuridici penali e civili che regolano la responsabilità per colpa connessa all’esercizio di qualsiasi attività professionale, ossia l’art. 43 c.p., gli artt. 1176, 2236 c.c.

Il medico e/o la Struttura Sanitaria rispondono del danno arrecato al paziente in caso di comportamenti colposi. La colpa è identificata attraverso tre criteri: imperizia, imprudenza e negligenza. L’imperizia viene identificata nell’errore inescusabile, nella mancanza dell’abilità richiesta per l’esercizio dell’attività professionale. L’imprudenza, nell’avventatezza, nella mancanza di previdenza e prevedibilità, nell’esporre il paziente ad un rischio sproporzionato ai vantaggi che ci si attende dall’indagine diagnostica o dalla terapia adottata. La negligenza, nella distrazione, omissione, mancanza di quell’attenzione che è richiesta al medico nel momento in cui è a lui affidata la salute o la vita di un suo simile.

Il medico può incorre in un errore in un qualsiasi momento in cui esercita la sua attività svolta a favore del paziente. Avremo pertanto tre tipologie di errori: l’errore nella fase diagnostica; l’errore nella fase prognostica, l’errore nella fase terapeutica.

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L’errore nella fase diagnostica è alla base dell’errore o del ritardo diagnostico. L’errore nella fase diagnostica si distingue dal precedente in quanto il medico, pur avendo eseguito tutti gli accertamenti diagnostici richiesti dall’arte medica e dalle linee guida, formula una diagnosi del tutto incoerente ed incompatibile con i dati diagnostici. L’errore nella fase terapeutica consiste nella scelta di un’errata terapia o trattamento, come ad es. una terapia farmacologica o ad un trattamento radioterapico inappropriato, o nell’errata scelta o esecuzione di un intervento chirurgico. Ed  ancora, in caso di precoci dimissioni, di carente assistenza post-operatoria, in caso di omissione e/o vizio del consenso informato all’operazione, ecc.

La colpa è invece della struttura sanitaria quando l’errore è principalmente riconducibile a carenze strutturali dell’ospedale o dell’azienda sanitaria, come ad esempio l’inefficiente formazione del personale medico e paramedico, il mancato rispetto delle norme sull’igiene, sulla sterilizzazione degli strumenti chirurgici, in caso di trasfusione di sangue od emoderivati infetti, nella disattenzione del personale nella somministrazione dei farmaci, che è alla base delle infezioni nosocomiali.

Nessuna specialità medica può considerarsi immune da Malpratica Medica.

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